Descrizione
“San / Sebastiano”
La scena della raffigurazione della morte di San Sebastiano è ben nota nella produzione cristiana rinascimentale. Il santo viene raffigurato nel momento in cui viene giustiziato per aver disobbedito alle leggi imperiali di Diocleziano aiutando i Cristiani prigionieri, diffondendo il cristianesimo tra gli alti ranghi militari e per aver tradito la fiducia dell’imperatore stesso: legato ad un palo o ad un albero viene trafitto da diverse frecce. L’opera vuole comunicare attraverso il sincretismo dei modelli Cristiani e delle correnti simboliste contemporanee il duplice aspetto di San Sebastiano, uomo mortale di fragile carne e di incrollabile fede.
L’artista Del Giudice Raffaele ha deciso di rendere omaggio al santo realizzando una scultura in argilla che raffigura il busto del santo durante la sua esecuzione. L’artista si rifà ai modelli raffigurativi proprio dell’arte cristiana, in particolare il “San Sebastiano” di Mantegna e il “martirio di San Sebastiano” di Signorelli, riprendendone sia la posa che la resa volumetrica del corpo ma soprattutto il tema del martirio.
D’altra parte l’artista decide di comunicare attraverso l’opera anche un punto di vista diverso sul santo, cioè il suo aspetto umano. Questa narrazione passa attraverso l’abbandono delle forme classiche e la verosimiglianza, rendendo la superficie dell’opera grezza, frastagliata, quasi sporca.
La scelta non è casuale: mentre la struttura compositiva dell’opera rimanda ai modelli cristiani, con forme ideali e perfette per raccontare l’io interiore, cioè l’anima virtuosa del San Sebastiano, la superficie esterna, la semplice carne mortale, diventa grezza e imperfetta simbolo della fragilità del corpo umano, raccontandoci non il Santo ma quel semplice uomo chiamato Sebastiano, martoriato dalle frecce ancora vibranti nella sua carne. Ed è proprio alla luce di questo nuovo punto di vista che il martirio del santo diventa ancora più significativo, mostrando il grande coraggio di quell’uomo chiamato Sebastiano che alla fragilità della carne contrappone la forza incrollabile della sua Fede. Ed è proprio il volto beato del santo nel momento del suo martirio che mostra la sua indifferenza verso la punizione ricevuta perché egli sa che sta morendo, ma lo fa in nome della sua fede, non curandosi più oramai della carne mortale, conscio della salvezza della sua anima e di aver fatto la cosa giusta servendo la volontà del Signore.
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“San/Sebastian”
The scene of the depiction of the death of San Sebastiano is well known in Renaissance Christian production. The saint is depicted at the moment in which he is executed for having disobeyed the imperial laws of Diocletian defending the Christian prisoners, spreading Christianity among the high military ranks and for having betrayed the trust of the emperor himself: tied to a pole or a tree is pierced by several arrows. The work wants to communicate through the syncretism of Christian models and contemporary symbolist currents the dual aspect of San Sebastiano, a mortal man of fragile flesh and unshakeable faith.
The artist Del Giudice Raffaele has decided to pay homage to the saint by creating a clay sculpture that depicts the bust of the saint during his execution. The artist refers to the representative models of Christian art, in particular the “San Sebastiano” by Mantegna and the “martyrdom of San Sebastiano” by Signorelli, taking up both the pose and the volumetric rendering of the body but above all the theme of martyrdom .
On the other hand, the artist decides to communicate a different point of view on the saint through the work, that is, his human aspect. This narration passes through the abandonment of classical forms and verisimilitude, making the surface of the work rough, jagged, almost dirty.
The choice is not accidental: while the compositional structure of the work refers to Christian models, with ideal and perfect forms to tell the inner self, that is the virtuous soul of San Sebastiano, the external surface, the simple mortal flesh, becomes raw and imperfect symbol of the fragility of the human body, telling us not the Saint but that simple man called Sebastiano, tortured by the arrows still vibrating in his flesh. And it is precisely in the light of this new point of view that the martyrdom of the saint becomes even more significant, showing the great courage of that man called Sebastian who contrasts the fragility of the flesh with the unshakable strength of his Faith. And it is precisely the blessed face of the saint at the moment of his martyrdom that shows his indifference towards the punishment received because he knows he is dying, but he does it in the name of his faith, no longer caring about mortal flesh, conscious of the salvation of his soul and that he did the right thing by serving the will of the Lord.
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